THE “DISENFRANCHISED” FATHER SYNDROME – Disagio familiare, Separazioni e Affido dei Minori – Disagio familiare, Separazioni e Affido dei Minori


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Premessa
Poco più di 30 anni fa, Holmes e Rahe pubblicarono la loro Readjustment Rating Scale, nella quale attribuivano un punteggio da 1 a 100 alle avversità della vita come fattori di stress. Al primo posto vi era la “ morte del coniuge” con punteggio 100 (presumendo molto simile ad essa anche la morte di un figlio), seguita al secondo posto da divorzio (73), al terzo dalla separazione legale (65), impoverimento (38), peggioramento del tenore di vita (25), cambio di residenza (20). Fate un confronto con Natale (12) e reati minori (11).
Ne segue che per un padre divorziato, già al punto di inizio della sua vicenda, questo stress assomma a 221 punti, (dovendovi aggiungere poi la perdita del contatto con i figli). Con il passare del tempo questi eventi stressanti possono ripetersi e accumularsi, ad ogni nuovo procedimento giudiziario o per gli ostacoli agli incontri con i figli.
Troppo spesso dobbiamo poi annoverare nella lista di eventi stressanti anche gli effetti devastanti di false accuse di abuso.
Altri risultati della ricerca di Holes e Rahe:
· Il ripetersi di più eventi dolorosi, aumenta il rischio di malattia
· gli infartuati dimostrano una presenza di eventi stressanti più gravi nei sei mesi precedenti l’attacco
· nei soggetti con sindromi depressive si constatano, rispetto ad un campione di sani, un maggior numero di eventi stressanti (specialmente del tipo “perdita”)
· il disagio graduale indotto dagli eventi stressanti aumenta la vulnerabilità alle varie patologie e agli aggravamenti di patologie preesistenti
· i ricoverati in ospedale sono caratterizzati dalla presenza di un significativo numero di eventi nell’ultimo anno caratterizzati da “difesa impossibile”, eventi avversi “incontrollabili”
Il concetto chiave è questo: “incontrollabili”.
Nella misura in cui un padre è coinvolto in un divorzio conflittuale, gli eventi stressanti e l’impatto delle continue esperienze di impotenza aumentano talmente tanto da rendere quasi incalcolabile ciò che potremmo definire uno stress esponenziale.
Che alcuni uomini siano del tutto o parzialmente immobilizzati dal dolore psicologico ricollegabile a un sistema senza via d’uscita non è una novità per me, sia in virtù delle mie ricerche che delle esperienze riportate nel seguito.
Ma nella questione dei “padri divorziati” c’è di più di un semplice stress psicologico, come ben argomentato nell’articolo di Maggie Gallagher (http://www.dadi.org/mgblkdad.htm).
In particolare, mi preme segnalare le statistiche che indicano una media del 56% di maschi bianchi che guadagnano meno di 18.000 dollari l’anno (circa 8 dollari l’ora), divorziati o single che siano. La tabella comparata dei redditi post divorzio, reperibile all’indirizzo http://www.dadi.org/wage2.htm, dimostra quanto questi uomini siano potenzialmente vulnerabili a diventare “padri inadempienti”, allorquando i tribunali si attengono agli standard previsti per gli alimenti al figlio.

“DISENFRANCHISED FATHERS” [*]:
Nella mia esperienza di lavoro con più di 8000 padri divorziati, in qualche caso anche con la loro seconda famiglia, tramite il network DA*DI, cominciai a delineare ciò che in seguito ho definito “Sindrome del Padre Sconfitto”. Ascoltando la loro esperienza personale, e la reazione emotiva al divorzio e alla perdita incombente dei figli, questi padri mostravano quasi universalmente un insieme di sintomi ricollegabili a depressione e disordine da stress post traumatico.

La depressione era attribuibile a una perdita di rinforzi positivi, senso di vulnerabilità, pessimismo crescente. Il disordine da stress post traumatico era attribuibile al campo di battaglia del diritto di famiglia, in cui si ritrovavano sempre dalla parte perdente di una causa persa: tentare di mantenere il ruolo di padre. Non è un’iperbole il paragone con un campo di battaglia. Un titolo sul Detroit News nel 1995 minacciava: «Guerra ai “Deadbeat Dads” [**] d’America”. La guerra è vera, come le sue vittime, cioè padri e figli, ma il “padre inadempiente” è in gran parte un’invenzione.

Il dott. Sanford Braver ha recentemente pubblicato i risultati di un’esauriente ricerca sul divorzio durata 8 anni, in cui non solo “demolisce” tanti miti che circondano i padri divorziati americani, ma esplora anche il concetto di padre interdetto. Confutando lucidamente una comune percezione culturale, il dott. Braver ha scoperto che “gli uomini incontrano più difficoltà nel riprendersi psicologicamente da un divorzio”. Egli osserva che “molto spesso l’uomo si sente totalmente impotente perché non può fare niente per evitare la rottura del matrimonio.” Tutto ciò concorda con la mia esperienza al DA*DI, e per questo ho fatto uso del termine sconfitti, ma è un termine che tiene conto solo del risultato, che non è in grado di definire tutta l’esperienza di un padre divorziato logorato dalla battaglia, né ciò che scatena in lui il senso della sconfitta.

Con il termine interdetti, il dott. Braver descrive meglio il precitare degli eventi. Egli annota: “I padri sono spesso ossessionati da ciò che sentono come un profondo pregiudizio contro di loro da parte dei tribunali e del sistema legale”, un pregiudizio che esiste di fatto, inclusa l’illazione che tutti i padri divorziati sono o diventeranno inadempienti.

Basandosi sui risultati del dott. Braver, Parke e Brott in “Throwaway Dads: The Myths and Barriers That Keep Men from Being the Fathers They Want to Be”, Houghton Mifflin Co; Gennaio 1999), fanno un ulteriore passo avanti verso la comprensione di quanto il mito contemporaneo del padre insensibile, macho, disimpegnato, inadempiente (se non pericoloso) sia in contraddizione con la tragica realtà del padre divorziato, senza diritti e “a ore”. Per sostenere la loro tesi, Parke e Brott rilevano il fatto che “martellare in continuazione la testa degli uomini con i loro alquanto esageratiÉ difetti non fa che instillare una sensazione di vergogna che li allontana sempre di più dalle loro famiglieÉ e sviluppa un senso di impotenza e inutilità.”
Interdetto significa privato dei diritti politici, di una franchigia, di un diritto legale, di un qualche privilegio o immunità. E’ proprio quello che succede a un padre divorziato: diventa un genitore interdetto. Le definizioni diventano sempre più importanti da quando gli statuti dei Diritti dei Minori cominciano a distinguersi – cioè, a privare un padre della patente o della licenza per svolgere la sua professione.

Ecco un elenco di fattori di stress comuni a tutti i padri divorziati, causati dal dolore della perdita dell’affetto coniugale e della convivenza con i figli:
· lo shock psicologico nell’apprendere che il coniuge ha iniziato le pratiche di divorzio
· l’impreparazione alla prospettiva di un divorzio e di una perdita incombente, comprese stabilità finanziaria e stile di vita
· il grave trauma di chi è costretto a separarsi psicologicamente dal coniuge, mantenendo al tempo stesso il ruolo di genitore
· la percezione della transizione da oggetto dei propri affetti ad avversario
· la percezione di tradimento
· il trauma psicologico di rifarsi una casa e una nuova vita
· le ulteriori difficoltà economiche delle spese legali e del nuovo domicilio
· l’inesorabile punizione che il sistema del diritto di famiglia riserva contro chi tenta di mantenere il ruolo di genitore durante una causa di divorzio
· la vergogna e l’indignazione che accompagna le false accuse di abuso
· l’improvvisa separazione dai figli
· la prolungata separazione dai figli
· le ripetute sconfitte processuali
· le ripetute accuse e indagini di presunto abuso
· le ripetuti negazioni delle visite stabilite dal tribunale
· il sabotaggio della relazione affettiva padre-figlio da parte della madre che detiene la custodia
· l’inefficacia, reale o presunta, della rappresentanza legale
· la percezione di allontanamento della possibilità di condividere esperienze psicologiche e di vita con i figli- una sensazione crescente di separazione
· l’associare per punizione l’attaccamento ai figli con ostilità o indifferenza verso il coniuge avversario
· l’esaurimento fisico e psicologico indotto dagli inutili tentativi di sostenere il ruolo di padre
· la progressivo presa di coscienza che un padre non ha diritti da far valere in tribunale

La maggior parte dei padri non affidatari continua a lottare eroicamente anche a distanza di parecchi anni dal divorzio, nel tentativo di mantenere una qualche normalità nel rapporto con i figli, ma col passare del tempo quei padri arrivano a rendersi conto, realisticamente, che ciò che si è perduto è più di quel che si è conservato. Aumenta la sensazione di non poter più influire nella vita dei figli, conseguentemente per molti di loro decade anche la motivazione al successo nel lavoro.
Il livello di stress è tanto più esacerbato quanto più alto era il grado di coinvolgimento del padre nelle attività quotidiane dei figli e nel ruolo affettivo di genitore.
In ogni caso, i fattori di stress prima delineati determinano quasi immediatamente gruppi di sintomi associabili alle sindromi cliniche descritte nel seguito. A causa della loro stretta associazione con i traumi da divorzio e da perdita del ruolo paterno, accertano l’esistenza di una nuova entità diagnostica, la Sindrome del Padre Interdetto:

Sintomi di DEPRESSIONE:
Mutamenti Significativi dell’Appetito e del Peso. Alterazioni del Sonno: troppo o troppo poco. Agitazione o Letargia. Perdita di Interesse per le Attività Usuali. Diminuzione della Libido. Perdita di Energia; Affaticamento. Sensazione di Inutilità e Sensi di Colpa Ingiustificati. Rallentamento del Pensiero; Indecisione; Scarsa Concentrazione. Pensieri ricorrenti di Morte, Suicidio, Desiderio di Morire.

La diagnosi di entrambi i disordini richiede la presenza contemporanea di solo quattro sintomi

Sintomi del DISORDINE DA STRESS POST TRAUMATICO
Presenza di un Evento Stressante Significativo.
Ricordo Ricorrente, Invadente dell’Evento.
Sogni Ricorrenti dell’Evento. Improvvisa Sensazione di Ritorno dell’Evento. Indifferenza verso il Mondo Esterno. Forte Diminuzione di Interesse per le Attività Importanti. Sensazione di Distacco ed Estraniamento dagli Altri. Reazioni Esagerate; Iperallarmismo. Disturbi del Sonno. Senso di Colpa. Peggioramento della Memoria/Concentrazione. Fuga dalle Attività che Ricordano l’Evento. Intensificazione di Tutti i Sintomi in Presenza di Eventi che Simboleggiano l’Evento Traumatico.

Come difendere i padri dalla forza spaventosa di una propaganda che li dipinge come semi delinquenti e poveracci fasulli? Dobbiamo in primo luogo accettare il fatto che la storica caricatura maschile del patriarca forte, insensibile e tutto d’un pezzo è un mito della società odierna. Molti padri logorati dalle battaglie di divorzio sono vittime di una cultura che non dà più valore alla paternità, e di un sistema impegnato a trovare autoconferma alla propria profezia: diventeranno tutti “Deadbeats fathers”.
Dobbiamo riconoscere che gli uomini possono diventare deboli, e che frequentemente possono essere resi impotenti dagli stessi legami che avevano sviluppato con i figli come gli era stato insegnato, prima di diventare dei divorziati interdetti.

Patologie mentali, come il disordine da stress post traumatico o la depressione, debilitano un padre interdetto in modo più o meno grave, compromettendo sostanzialmente le principali attività della sua vita.

CONCLUSIONE

Come la nota editorialista Kathleen Parker ha ben messo in evidenza (http://www.dadi.org/kp_dbeat.htm):
“La soluzione non è nella criminalizzazione dei padri inadempienti, ma nel renderli partecipi della vita dei figli. Questa sera, in una nazione che riconosce nell’assenza dei padri uno dei più gravi problemi sociali, il 42 percento dei bambini dormirà in una casa dove NON abita il padre biologicoÉ Non c’è da meravigliarsi che ci siano padri inadempienti, ma che non ce ne siano ancor di più”
E’ verosimile che, a seguito di un divorzio, il Padre Interdetto esibisca in molti casi, se non la maggior parte, disturbi psicologici che compromettono in modo sostanziale le sue normali attività. Una prova diretta della presenza di tali disturbi, oltre ai test per la rilevazione dei disordini psicologici, può basarsi su una cronologia di eventi sul posto di lavoro, o sulla incapacità di svolgere efficientemente i propri compiti.

E’ molto probabile che i padri finiti in prigione per non aver versato cospicue somme di mantenimento, siano in realtà finiti in prigione per un malessere psicologico- la Sindrome del Padre Interdetto- un sottoprodotto autoalimentato di un sistema legale distorto. Che ne è della legge American With Disabilities? Tra medici e psichiatri si utilizza il termine malattia iatrogenica
per indicare la situazione in cui la cura produce effetti negativi indesiderati sulla salute del paziente.

Nel caso dei padri divorziati, non credo che ci sia nulla di involontario in questo male iatrogenico, talvolta profondamente inabilitante.
Dobbiamo continuare a batterci per ripristinare equità e i diritti della paternità- per la salute dei padri, dei figli e del futuro della nostra cultura. Ma dobbiamo anche prepararci a riconoscere i sintomi della Sindrome del Padre Interdetto nei nostri fratelli, per arrivare a quei padri colpiti deliberatamente che cercano disperatamente aiuto.

Infine, è importante ricordare che il dolore di un uomo, a differenza di una donna, si manifesta verosimilmente più con la rabbia che con le lacrime, e troppo spesso quella rabbia è rivolta contro sé stesso sotto forma di suicidio: anche in questo caso, perfino nella irrazionale attribuzione della colpa e nella rabbia incontrollabile del dolore, ironicamente, gli uomini sono impegnati a difendere qualcuno che ha paura dalla loro ira.

EPILOGO
Citazioni del poeta e drammaturgo inglese John Dryden (1631-1700) che mi hanno ispirato

Abbandonato nel momento del bisogno
da coloro che ha nutrito,
giace sulla nuda terra
senza un amico che chiuda i suoi occhi.
Alexander’s Feast (4^ stanza)

La Sorte rende subito folle colui che ha deciso di distruggere
Massima 911

Un uomo va ingannato per indurlo alla passione,
ma alla verità va convinto.
anonimo ma attribuito a Dryden

Le porte dell’Inferno sono sempre aperte,
senza ostacoli è la discesa, facile il cammino,
ma il ritorno a riveder le stelle,
quello è il compito più duro.
Eneide, libro 6, trad. di J. Dryden

Il perdono riguarda soltanto chi è stato offeso;
Ma non cè indulgenza per chi ha sbagliato.


The Conquest of Granada.

Siate del tutto schiavi o del tutto liberi.
The Hind and the Panther

Felice colui, e solo colui,
che possa dire suo l’oggi;
a colui che al domani pensa,
dico “peggio per te”,
perché io oggi ho vissuto
Imitazione di Orazio, ode 29

L’uomo coraggioso non cerca il plauso,
né, battuto dalle armi, abbandona la causa;
a testa alta, pur nella sconfitta, dà il meglio di sé,
ai bruti la forza , ma agli uomini l’onore
Palamon e Arcite

L’autodifesa è la più antica legge della Natura
Absalom e Achitophel

Devo proprio sguainare la spada della giustizia?
Oh, siano maledetti i difetti della legge!
Scrutano malvagi la mia paura per pietà di me,
Attenti all’ira di un uomo paziente
Absalom e Achitophel

[*] Il termine “DISENFRANCHISED” letteralmente significa più o meno “privato dei propri diritti” (anche se una interpretazione più letterale ancora si riferisce all’impossibilità di esercitare il diritto di voto). Per comodità esplicativa e per una maggior coerenza al contesto clinico-scientifico, abbiamo qui lasciato il termine “DISENFRANCHISED” quando utilizzato per designare le descrizioni cliniche dell’A., e tradotto invece con il termine “interdetto” – sintetico anche se forse non del tutto esauriente – il vocabolo in questione, alc” quando utilizzato per designare le descrizioni cliniche dell’A., e tradotto invece con il termine “interdetto” – sintetico anche se forse non del tutto esauriente – il vocabolo in questione, allorché inserito in uno spazio discorsivo e argomentativi dell’articolo.

[**] Con il termine “Deadbeat Dads” si intende, nei paesi di lingua anglosassone, quei padri inadempienti verso le condizioni di mantenimento e affido giudizialmente stabilite.


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